Genova: riaperta Scarpino e al via i lavori del nuovo impianto di TMB
Presentato il piano industriale di AMIU Genova che nei prossimi anni investirà in una dotazione impiantistica indispensabile per arrivare alla chiusura del ciclo dei rifiuti.
Scarpino viene confermato nel suo ruolo strategico quale impianto di riferimento per lo smaltimento di rifiuti del Genovesato e dei territori limitrofi. Nella primavera del 2022 si prevede l’entrata in funzione dell’impianto Trattamento Meccanico Biologico (TMB), il cui inizio lavori è cominciato nelle scorse settimane, che permetterà di convogliare tutta l’attività di trattamento del rifiuto del bacino del Genovesato presso un unico polo impiantistico.
Sono oltre 90 i milioni di euro in investimenti che, nel quadriennio 2021-2024, AMIU Genova metterà in campo per evolvere in una struttura più moderna e flessibile adeguandola alle sfide future legate al nuovo contratto di servizio che comprende la gestione ambientale di 30 comuni oltre alla città di Genova, a cui si aggiungono gli oltre 44 milioni di euro del project financing legato all’impianto TMB (Trattamento Meccanico-Biologico).
Un concreto percorso di crescita che prevede obiettivi ambientali sfidanti, investimenti in nuovi mezzi, impianti e strutture in modo da declinare la propria operatività con le esigenze del territorio e del proprio personale a tutti i livelli.
Raccolta differenziata da incrementare
Gli obiettivi di raccolta differenziata previsti da Città Metropolitana parlano di percentuali oltre il 65% in tutti i comuni del bacino oggetto dell’affidamento. Questo vuol dire che, per quanto riguarda Genova, si dovrà passare dal 35,5% al 65% entro il 2024; in altre aree si passa da situazioni virtuose già vicine al target come l’area costiera (Cogoleto è già al 73%) oppure l’alta Val Polcevera dove entro il 2021 la differenziata dovrà arrivare al 70%, ma si parte da una media dei comuni dell’oltre al 65%. A questo si aggiungono risultati “a macchia di leopardo” come nella Valle Scrivia (dove Montoggio dall’attuale 20% dovrà raggiungere il 70% entro il 2022, mentre Busalla è già al 74%) oppure in Val Trebbia (dove Fascia è al 59%, ma Propata al 20% ed entrambe hanno come obiettivo il 70% entro 2 anni).
Il nodo discariche
“La legge dice che entro il 2035 le discariche dovranno essere usate al massimo per il 10% dei rifiuti prodotti e il 65% dei rifiuti domestici e urbani dovrà essere riciclato. – dichiara Marco Bucci, Sindaco di Genova – La nostra amministrazione si è adoperata per mettere AMIU nelle condizioni di poter giocare un ruolo da protagonista dell’economia circolare del territorio, non solo per Genova, ma anche per la Città Metropolitana e, indirettamente, per la Regione Liguria. Il nostro intento è di realizzare le condizioni della chiusura del ciclo dei rifiuti, ma per questo è necessario anche l’impegno di ogni cittadino nel fare una sempre più corretta e attenta raccolta differenziata: un impegno per l’ambiente, per le nuove generazioni e per il portafoglio di ciascuno di noi”.
Amiu gestore unico del servizio integrato dei rifiuti nell’area metropolitana di Genova
Lo scorso giugno la Città Metropolitana di Genova (con delibera n. 19/2020) ha dato parere favorevole al riconoscimento di AMIU GENOVA come gestore unico del servizio integrato dei rifiuti nei 31 comuni del bacino del Genovesato, a partire dal 1 gennaio 2021 per 15 anni. Sono state individuate 6 aree territoriali in cui sono presenti 31 comuni; l’area Genova, che comprende il capoluogo e Davagna; l’area costiera con Arenzano e Cogoleto; le Valli Stura, Orba e Leira con Mele, Masone, Campo Ligure, Rossiglione e Tiglieto; l’Alta Val Polcevera con Campomorone, Ceranesi, Mignanego, Sant'Olcese e Serra Riccò; la Valle Scrivia con Busalla, Casella, Crocefieschi, Isola del Cantone, Montoggio, Ronco Scrivia, Savignone, Valbrevenna e Vobbia; la Val Trebbia comprende Fascia, Fontanigorda, Gorreto, Montebruno, Propata, Rondanina, Rovegno e Torriglia.
AMIU GENOVA ha assunto i lavoratori dei diversi gestori che oggi operano sul territorio oggetto dell’affidamento grazie alla «clausola sociale», rispettando la normativa di riferimento e i fabbisogni della progettazione del servizio. A fine 2020 AMIU GENOVA contava 1.550 dipendenti, che, nel corso del 2021, saliranno a oltre 1.670 persone.
“Al centro del nostro lavoro quotidiano si conferma il cittadino con le sue necessità e le sue aspettative. A questo si affianca la crescente attenzione di tutti all’impatto ambientale, alla sostenibilità e all’economia circolare. – aggiunge Pietro Pongiglione Presidente AMIU GENOVA – L’azienda investirà in mezzi, infrastrutture e impianti ma i propri obiettivi passano attraverso la valorizzazione dell’esperienza e della professionalità delle nostre persone, la capillare presenza sul territorio e la collaborazione di tutti: lavoratori e cittadini. Questo Piano Industriale detta le modalità e i tempi con cui AMIU intende perseguire i suoi obiettivi, strategici sia per la società, sia per le comunità dei nostri territori”.
Il nuovo perimetro gestionale è caratterizzato da un numero complessivo di 650.000 utenti serviti, cioè il 5% in più di quello attuale, perché la città di Genova rappresenta da sola oltre l’80% del bacino di utenze di tutto il bacino del Genovesato. Più articolata l’estensione territoriale che di fatto è quasi doppia rispetto all’attuale (+81%).
In fotografia il Presidente di Amiu Genova Pietro Pongiglione.