
Big bag: la versatilità fatta prodotto
Il “saccone” di Minini Imballaggi ha rivoluzionato il settore del packaging. Come, ce lo racconta Sebastiano Minini, responsabile marketing dell’azienda.
Minini è un’azienda a conduzione familiare con alle spalle una storia nella produzione di imballaggi iniziata negli anni ’20 con la fabbricazione di sacchi di juta. Nel corso degli anni, gli imballaggi sono stati prodotti con materie prime differenti passando attraverso la cellulosa, il legno ed infine il polipropilene. È proprio il “saccone” di polipropilene che alla fine degli anni ’80 rivoluziona il settore del packaging internazionale e afferma l’azienda quale leader nel settore. Ottenuto da lamelle intrecciate di polipropilene, il big bag è diventato il prodotto ideale per qualsiasi prodotto solido, tanto che è difficile non “incontrarlo” in qualsiasi settore industriale.
Il big bag è in grado di sopportare un carico fino a 1000 volte superiore il suo peso!
Sebastiano Minini, Marketing & Sales presso Minini Imballaggi Srl, durante un evento fieristico in cui ha partecipato come espositore all’interno dello stand collettivo del Consorzio Carpi, ci ha parlato della produzione verticale integrata dei prodotti Minini che permette all’azienda di tenere sotto controllo tutte le fasi della manifattura e dei costi e della collaborazione ultraventennale con i propri fornitori. Ha inoltre elencato le caratteristiche proprie del big bag, che, oltre alla resistenza, sono il riuso, la riciclabilità, la versatilità, la flessibilità.
Gli utilizzatori del big bag si trovano in tutti i segmenti della filiera industriale, dal settore alimentare ai prodotti chimici, al settore dei rifiuti e all’edilizia.
La gamma dei prodotti Minini è molto ampia. Per il settore dell’ecologia, l’azienda ha studiato Eco Bag: è il big bag certificato per il trasporto dei rifiuti pericolosi. È omologato per trasportare quasi il 90% dei rifiuti pericolosi, dall’amianto alle terre inquinate, dagli idrocarburi al benzene, ecc…Ma può essere utilizzato anche per i prodotti non pericolosi, dagli stracci ai residui di lavorazione. “Il suo vantaggio – spiega Sebastiano Minini - è il concetto intermedio dal sacchetto alla cisterna. Funge da confezionamento a silos, perché si possono costruire big bag di tutte le dimensioni. Ci sono big bag anche a forma di cassa per contenere lastre di eternit o per tubazioni, neon, prodotti di pezzature particolari”.
L’ultima novità di prodotto Minini è il Block Bottom Bag, realizzato con lo stesso materiale del big bag.
Presenta dei plus molto interessanti quali il prezzo, la resistenza e il risparmio che si ha nelle mancate rotture (il sacco resiste ad una caduta libera da 6 metri senza alcun danno).
di Laura Veneri