Il futuro del biometano in Italia: intervista a Alessandro Massone, Presidente di RE2sources
La sfida di RE2sources: guidare la transizione energetica con il biometano prodotto dai rifiuti.
Investimenti strategici e obiettivi ambiziosi
Il Gruppo RE2sources, nato nel 2023 con l’acquisizione di sei impianti strategici, punta a diventare il terzo operatore nel settore del biometano in Italia. Forte di un investimento di 200 milioni di euro da parte del fondo Arjun Infrastructure Partners, la società si propone di ottimizzare i suoi impianti esistenti e ampliare la rete con altre 6-10 acquisizioni nei prossimi cinque anni.
"In soli due anni abbiamo raggiunto una capacità produttiva di 25 milioni di metri cubi di biometano all’anno, trasformando circa 250.000 tonnellate di rifiuti organici e sottoprodotti animali. Questo è solo l’inizio," afferma Alessandro Massone, presidente di RE2sources, durante un’intervista a Ecomondo 2024.
Tecnologie avanzate e approccio circolare
Gli impianti gestiti da RE2sources, distribuiti in tutta Italia, utilizzano tecnologie innovative per massimizzare la produzione di biometano, compost di alta qualità e CO2 purificata al 99,99%. "Ogni impianto è progettato per rispondere alle specifiche esigenze locali, riducendo i costi e l’impatto ambientale," spiega Massone.
Tra gli esempi di eccellenza, l’impianto di Bionet a Udine si distingue per un modello di economia circolare particolarmente virtuoso: i mezzi utilizzati per la raccolta dei rifiuti sono alimentati dallo stesso biometano prodotto dagli scarti raccolti, chiudendo il ciclo in maniera efficiente.
Impianti operativi e innovazioni future
Attualmente, il Gruppo gestisce cinque impianti operativi:
- Pontinia (Lazio): Specializzato nella trasformazione della frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU) in biometano e fertilizzanti.
- Broni (Lombardia): Impianto multifunzionale per il trattamento della FORSU e il biorisanamento di terreni contaminati.
- Calimera (Puglia): Focalizzato su biometano per l’autotrasporto, sfrutta un sistema di digestione anaerobica per triplicare l’efficienza energetica rispetto al consumo.
- San Nicolò d’Arcidano (Sardegna): L’unico impianto regionale per il trattamento di sottoprodotti animali, che produce biogas, compost e ammendanti.
- Latina (Lazio): Produce biometano e fertilizzanti naturali da 35.000 tonnellate di scarti alimentari e rifiuti organici all’anno.
Un sesto impianto è in costruzione, con una doppia linea per FORSU e rifiuti putrescibili, progettato per immettere biometano nella rete locale e soddisfare parte del proprio fabbisogno energetico attraverso cogenerazione.
Innovazione e sostenibilità: un impegno a lungo termine
Il biometano prodotto da RE2sources è destinato principalmente all’autotrazione, grazie al sistema dei Certificati di Immissione in Consumo (CIC) che incentiva l’uso del biometano nei trasporti. Ma l’azienda non si limita a questo: "Il nostro obiettivo è il Net Zero, con un impegno concreto per ridurre le emissioni e garantire una sostenibilità reale," sottolinea Massone.
La società sta anche esplorando nuovi mercati per la CO2 tecnica, utilizzata in settori come il tessile, la manifattura e il trattamento delle acque. Inoltre, il digestato proveniente dagli impianti è già stato sperimentato con successo nell’agricoltura, migliorando la resa dei terreni e la qualità dei frutti.
Espansione internazionale e sinergie europee
Sebbene oggi operi principalmente in Italia, RE2sources è parte di una strategia infrastrutturale più ampia che include investimenti in Danimarca. "Insieme al gruppo danese, siamo tra i primi tre produttori di biometano in Europa," afferma Massone.
La visione per il 2025 e oltre
Il futuro di RE2sources passa anche per il recupero delle plastiche residuali dalla FORSU, con l’obiettivo di trasformarle in risorse, come oli per bioraffinerie. "Vogliamo chiudere il ciclo produttivo al 100%," conclude il presidente.
Con il suo impegno verso l’innovazione tecnologica e la sostenibilità, RE2sources si afferma come un protagonista chiave nella transizione energetica italiana, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi del Piano Nazionale Energia e Clima (PNIEC) per il 2030.