Plastica, che tipo di riciclo?
Riciclaggio meccanico, chimico o recupero energetico? Dipende.
Se pensiamo alla plastica, spesso la associamo alla parola “inquinamento”. In realtà tutto può inquinare se non è intercettato e recuperato adeguatamente per essere portato a nuova vita. La plastica è un materiale che si ricicla e permette di ottenere un guadagno dal suo essere recuperato o riciclato.
Le materie plastiche
Innanzitutto sarebbe bene non parlare di plastica ma di plastiche o meglio ancora di materie plastiche. La lista dei diversi tipi di plastica è lunga e per questo vi rimandiamo al sito del Consorzio Recupero Plastica in cui sono elencate le differenti tipologie di polimeri. Il Consorzio Corepla, ci fornisce una lista dei principali polimeri di imballaggio con i relativi codici. Le codifiche utilizzate sono quelle utilizzate per l’individuazione del materiale proprio ai fini del riciclo. PVC, PET, PP, HDPE, ecc sono alcune sigle di imballaggi di plastica che sempre più sono diventate di uso generale e che, se adeguatamente raccolti in modo differenziato, sono riciclati negli impianti dedicati.
Il riciclaggio dei rifiuti di plastica permette il recupero di materia o energia e può essere riciclo meccanico, riciclo chimico o recupero energetico.
Il riciclo meccanico
Con il riciclaggio meccanico, le materie plastiche tornano ad essere materia seconda per nuovi prodotti. Il materiale plastico viene ridotto volumetricamente, differenziato per polimero, lavato, fuso e “rigranulato”. Le tecnologie per il trattamento e la selezione sono molto importanti per il corretto recupero dei differenti tipi di polimeri. Le tecnologie relative alla selezione ottica, ad esempio, sono diventate sempre più performanti e oggi riescono a dividere i differenti polimeri con una precisione non immaginabile fino a pochi anni fa. Le macchine sono dotate di software intelligenti che riconoscono i materiali di cui sono composti i diversi flakes per una selezione puntuale. Non sarà difficile trovare esempi di queste macchine nel nostro giornale Recycling Industry o nelle edizioni della Guida alle Tecnologie per l’Ambiente.
Ottenere una selezione sempre più pura è molto importante non solo perché è possibile assicurarsi un guadagno maggiore, ma anche per avvicinarsi agli obiettivi di riciclo imposti dall’Unione Europea.
“In linea di principio, tutti i prodotti termoplastici possono essere riciclati meccanicamente con danni minimi o pari a zero per quanto riguarda la qualità. Al momento è pressoché l'unica forma di riciclo usata in Europa, con una percentuale superiore al 99% delle quantità riciclate” – dichiara PlasticsEurope, una delle maggiori associazioni commerciali europee.
I vantaggi del riciclo meccanico della plastica sono anche la riduzione dell’utilizzo di materiale vergine per la creazione di nuovi prodotti e il minore uso di energia necessaria per la trasformazione rispetto alla produzione di plastica da materiale vergine.
Tra gli esempi di polimeri plastici riciclabili meccanicamente troviamo l'EPS (Polistirene Espanso Sinterizzato), chiamato più comunemente polistirolo, un materiale poliedrico. “Si presta alla realizzazione di innumerevoli prodotti, ideali per svariate applicazioni, ma soprattutto è un materiale riciclabile al 100% e riutilizzabile all’infinito”, come ci ricorda AIPE – Associazione Italiana Polistirene Espanso.
Anche le poliolefine rigide, post-consumo e post-industriali, in particolare HDPE e PP, sono tra i flussi più riciclati in Europa. Le poliolefine rigide sono utilizzate in una vasta gamma di applicazioni che vanno da prodotti alimentari, per la casa e per la cura personale. Il mercato più grande per HDPE riciclato è l’edilizia e la costruzione e per il PP riciclato quello automobilistico.
Il riciclo chimico
Non tutti i rifiuti composti da materie plastiche si riciclano facilmente meccanicamente o hanno un mercato di sbocco. Per ovviare a questo, negli ultimi anni sono iniziate e sono stati creati impianti per il riciclaggio chimico delle plastiche. Nel riciclaggio chimico il polimero viene decomposto. Nel sito internet dell’istituto IPPR, Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo, cui vi rimandiamo, il riciclo chimico è ben descritto nei vari processi: pirolisi, idrogenazione, gassificazione, chemiolisi, glicolisi.
Corepla nel 2020 ha sottoscritto due importanti accordi per la valorizzazione delle plastiche miste (plasmix) che non sono riciclate meccanicamente e che ad oggi vengono termovalorizzate o smaltite in discarica. Il primo accordo riguarda Versalis che ha in corso la progettazione di un primo impianto di riciclo chimico da realizzare a Mantova, sulla base della tecnologia di pirolisi. Il secondo riguarda ENI che sta studiando due impianti innovativi a Porto Marghera e a Livorno.
Sempre in Italia, LyondellBasell, una delle più grandi aziende al mondo nel settore delle materie plastiche, della chimica e della raffinazione, a settembre 2020 ha annunciato l'avvio dell'impianto di riciclo molecolare MoReTec nel sito di Ferrara. LyondellBasell è proprietaria della tecnologia d'avanguardia di riciclo MoReTec il cui obiettivo è quello di riportare i rifiuti di plastica post-consumo alla loro forma molecolare da utilizzare come materia prima per la produzione di nuovi prodotti di plastica. Maggiori informazioni a pagina 84 della Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2021.
Recupero energetico delle plastiche
Tutte le materie plastiche che non possono essere riciclate meccanicamente o chimicamente, sono destinate a recupero energetico tramite termovalorizzazione o bruciate nei cementifici per la produzione di energia. “Ad oggi sono due i flussi di rifiuti di imballaggi in plastica recuperati sottoforma di energia, che contribuiscono entrambi al raggiungimento degli obiettivi di legge:
- la quota di imballaggi in plastica non ancora valorizzabile con il riciclo meccanico presente nella raccolta differenziata urbana, isolata a valle del processo di selezione;
- la quota di imballaggi in plastica presente nel rifiuto indifferenziato avviato a termovalorizzatori di ultima generazione (con produzione di energia elettrica e termica).”
Si legge sul sito del Consorzio Corepla "Non tutte le materie plastiche possono essere riciclate perché alcune sono “povere” e dal punto di vista economico non hanno mercato, ma anch’esse possono essere utili". Grazie alla valorizzazione termica sono utilizzate come carburante ad esempio nei cementifici oppure bruciate nei termovalorizzatori per la generazione di energia.
TI INTERESSANO QUESTI ARGOMENTI? ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER! E' GRATIS!