Le Regioni del Nord combattono insieme contro l'inquinamento nel bacino padano
Il Bacino Padano è caratterizzato da diffusi e annosi problemi di rispetto dei valori limite dei principali inquinanti atmosferici, a causa dell’elevata concentrazione di attività umane e quindi di sorgenti emissive, oltre che per la sua morfologia di bacino essenzialmente “chiuso” su tre lati dai rilievi alpini e appenninici e aperto solo verso il Mar Adriatico.
Mettere in campo strategie e azioni concrete per educare, informare e formare la popolazione alla lotta allo smog; e soprattutto farlo insieme, perché solo insieme si può raggiungere l’obiettivo. Sono ben 18 i partner, quasi tutti italiani, che partecipano a PREPAIR: oltre alla capofila Regione Emilia Romagna e alla Provincia autonoma di Trento, sono presenti le Regioni Lombardia, Piemonte, Veneto e Friuli Venezia Giulia, nonché le Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente di Emilia Romagna, Valle d’Aosta, Lombardia, Piemonte, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Sono partner anche le città metropolitane di Bologna, Torino e Milano, la società ERVET (Emilia Romagna Valorizzazione Economica del Territorio), la Fondazione Lombardia per l’Ambiente e il Ministero per l’Ambiente della Slovenia.
Trasporto di merci e passeggeri, efficienza energetica, combustione di biomasse per uso domestico e agricoltura: sono i campi di intervento individuati per sperimentare azioni di miglioramento della qualità dell’aria, a partire dal Bacino padano, e sostenere il percorso che dovrà portare al pieno rispetto degli standard comunitari in tema di concentrazione di inquinanti. La finalità del progetto, che avrà durata settennale e si concluderà quindi nel 2024, è quella di promuovere stili di vita, di produzione e di consumo più sostenibili, cioè capaci di incidere sulla riduzione delle emissioni; per farlo, il piano individua specifiche azioni di sensibilizzazione e divulgazione rivolte ad operatori pubblici, privati e alle comunità locali. Il progetto PREPAIR è un progetto “integrato”, in quanto in grado di mobilitare altri fondi strutturali coerenti con le attività del progetto stesso.
PREPAIR sostiene un percorso comune verso il pieno rispetto degli standard comunitari delle concentrazioni di inquinanti atmosferici. Il Bacino Padano è infatti caratterizzato da diffusi e annosi problemi di rispetto dei valori limite dei principali inquinanti atmosferici, a causa dell’elevata concentrazione di attività umane e quindi di sorgenti emissive, oltre che per la sua morfologia di bacino essenzialmente “chiuso” su tre lati dai rilievi alpini e appenninici e aperto solo verso il Mar Adriatico. Dal punto di vista meteorologico, nell’area ricorrono frequentemente situazioni caratterizzate da scarsa ventilazione, pronunciata stabilità atmosferica e inversione termica. Questi elementi critici influiscono sfavorevolmente sui meccanismi di diluizione, rimozione e inibizione della formazione degli inquinanti atmosferici, rendendo particolarmente difficoltoso il rispetto degli obiettivi di qualità dell’aria nell’intera regione. Considerata l’estensione dell’area e le caratteristiche intrinseche dei fenomeni di inquinamento atmosferico, pianificazione e azioni a scala locale non sono sufficienti. L’Accordo di Programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure di risanamento della qualità dell’aria, sottoscritto nel 2013 da tutte le regioni del bacino padano, incluse le province di Trento e Bolzano, e da cinque Ministeri (Ambiente, Salute, Sviluppo economico, Trasporti, Agricoltura e foreste), ha elaborato strategie comuni e condivise per la riduzione dell’inquinamento. Il progetto PREPAIR è un’occasione per la loro realizzazione.
Le azioni previste
Tra le azioni concrete previste dal progetto Prepair, c’è la realizzazione di una piattaforma permanente per la condivisione dei dati, il monitoraggio e la valutazione della qualità dell’aria nel Bacino padano, comprensiva anche degli effetti dell’inquinamento transfrontaliero Italia-Slovenia. Nel settore agricoltura, il programma individua lo sviluppo di uno strumento comune di valutazione delle misure per ridurre le emissioni degli allevamenti; è prevista, inoltre, la diffusione delle buone pratiche per l’utilizzo dei fertilizzanti, anche attraverso l’elaborazione di un sistema di assistenza agli agricoltori per limitare lo spandimento nei periodi a maggior rischio di accumulo di inquinanti in atmosfera.
Ancora, specifiche azioni di formazione sono indirizzate ai professionisti del settore per la progettazione, la manutenzione e il controllo degli impianti di produzione di energia a biomassa; altre riguardano il risparmio energetico e sono destinate a enti locali, operatori economici e cittadini.
Nel campo dei trasporti, si mira ad elaborare strumenti comuni per supportare la mobilità pubblica, elettrica e ciclabile, oltre alla gestione razionale delle merci, anche attraverso l’adozione di azioni pilota e dimostrative.