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Cambiamento climatico: il Parlamento Europeo dà il via all’entrata in vigore dell’Accordo di Parigi
L'accordo di Parigi sulla lotta ai cambiamenti climatici, il primo accordo in assoluto vincolante globale sul clima, entrerà in vigore il mese prossimo, molto prima del previsto.
Con l’odierna approvazione da parte del Parlamento europeo della ratifica dell’accordo di Parigi — alla presenza del Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, del Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon e della Presidente della COP 21 Ségolène Royal — l’ultimo ostacolo è stato rimosso. Il processo politico per la ratifica dell’accordo di Parigi da parte dell’Unione europea è concluso.
Il Parlamento ha dato il suo consenso alla ratifica dell'accordo UE da 610 voti a favore, 38 contrari e 31 astensioni.
L'UE si unirà cosi a Stati Uniti, Cina e India, gli altri principali responsabili delle emissioni di gas serra, in una riunione di novembre a Marrakech fra le parti dell'accordo di Parigi (CMA).
Le ratifiche di almeno 55 paesi che rappresentano almeno il 55% delle emissioni globali sono necessarie affinché l'accordo possa entrare in vigore. Mentre la prima condizione era già stata soddisfatta, il voto di oggi permette di soddisfare il secondo parametro e quindi far scattare l'entrata in vigore.
Ora che l’accordo è stato approvato dal Parlamento Europep, il Consiglio UE può adottare formalmente la decisione tramite una procedura scritta d'urgenza così che l'Unione Europea, insieme ai 7 Stati membri che hanno già completato il processo nazionale di ratifica, possano depositare venerdì 7 ottobre gli strumenti di ratifica presso la sede delle Nazioni Unite a New York.
Finora, 7 Stati membri hanno completato i loro processi di ratifica nazionale, che accompagna quella a livello UE: Ungheria, Francia, Slovacchia, Austria, Malta, Portogallo e Germania. Questi 7 Stati rappresentano circa il 5% delle emissioni globali.
Affinché l’accordo possa entrare in vigore, sono necessarie le ratifiche di almeno 55 parti pari ad almeno il 55% delle emissioni globali. Ad oggi 62 parti, pari al 51.89% delle emissioni globali, hanno formalmente depositato gli strumenti di ratifica.
In questo contesto, e grazie alla ratifica da parte dell'UE, l'accordo di Parigi entrerà in vigore in tempo per la conferenza sul clima COP 22 a Marrakech dal 7-18 novembre 2016.
Ratifica ed esecuzione dell’Accordo di Parigi collegato alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, adottato a Parigi il 12 dicembre 2015 (disegno di legge)
Il Consiglio dei ministri, su proposta dei Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale Paolo Gentiloni e dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare Gianluca Galletti, ha approvato il disegno di legge di ratifica ed esecuzione dell’Accordo di Parigi collegato alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, adottato a Parigi il 12 dicembre 2015.
Nello specifico, il disegno di legge prevede, nell’ambito degli impegni assunti dall’Italia, la partecipazione alla prima capitalizzazione del “Green Climate Fund” con 150 milioni di euro, 50 per ogni anno fino al 2018, che si aggiungono ai 50 milioni già versati dal nostro Paese nel fondo che sostiene gli sforzi dei Paesi in via di sviluppo nel conseguimento degli impegni dell’accordo.