Il progetto di demolizione e riciclo della Concordia
Il progetto selezionato per lo smantellamento e riciclo del relitto della Costa Concordia si sviluppa in quattro fasi esecutive distinte la cui durata complessiva è prevista in 22 mesi.
L’obiettivo principale del progetto è completare con successo il lavoro e garantire il minimo impatto per l’ambiente e il personale impiegato, attuando costanti attività di monitoraggio e contenimento dell’impatto ambientale. A tal fine, verrà impiegato personale tecnico con esperienza nella protezione dell’ambiente, nei progetti di recupero e nella gestione dei rifiuti. Inoltre, tutte le aree di cantiere saranno idoneamente equipaggiate di sistemi di contenimento dell’inquinamento.
Le attività di smontaggio saranno organizzate al fine di massimizzare la separazione dei diversi materiali di risulta minimizzandone le movimentazioni, grazie all’impiego di personale tecnico con un’esperienza consolidata in progetti di ingegneria navale e in attività di smantellamento. Inoltre, in coerenza con la normativa nazionale ed europea sulla gestione dei rifiuti, questi ultimi verranno smaltiti e recuperati, per circa l’80%, nei luoghi più vicini al Porto di Genova, limitando gli impatti sul territorio.
- FASE 1: Saranno eseguite le operazioni necessarie per ricevere il relitto nel ‘’Porto di Genova Voltri”, dove sarà effettuato l’alleggerimento dello stesso. Le attività previste includono la rimozione degli arredi interni e degli allestimenti dei ponti emersi, al fine di ottenere un pescaggio tale da raggiungere l’area delle riparazioni navali nel “Molo Ex Superbacino” senza eseguire operazioni di dragaggio. Il sito nel “Porto di Genova Voltri” sarà composto da due aree di lavoro: il molo della “Diga Foranea”, identificato per l’ormeggio del relitto e le operazioni di alleggerimento; ed il molo in testata alla “Banchina di Voltri”, dove sarà allestita un’area di lavoro per le attività logistiche e la gestione dei rifiuti. Le operazioni di alleggerimento saranno eseguite iniziando dal ponte più alto (n°14), procedendo progressivamente un ponte per volta. Queste si concluderanno quando il relitto avrà un pescaggio di circa 15 metri, necessario per entrare alla banchina “Molo Ex Superbacino”.
- FASE 2: Il relitto sarà trasferito dalla “Diga Foranea” di Voltri al “Molo Ex Superbacino” dove verrà eseguito lo smantellamento delle strutture dei ponti dal n°14 al n°2, incluse le operazioni di rimozione degli arredi interni e degli allestimenti dei ponti che emergeranno con l’avanzamento dei lavori. Lo smontaggio delle strutture dei ponti avverrà in modo da non compromettere la stabilità e la resistenza longitudinale del relitto. A tal proposito, il relitto sarà diviso in tre sub-aree operative (prua, poppa e centro nave) e saranno rimossi contemporaneamente due ponti per ogni sub area.
- FASE 3: Esecuzione delle attività propedeutiche al trasferimento del relitto nel Bacino di Carenaggio n°4. Le operazioni principali che saranno effettuate in questa fase comprenderanno la realizzazione di volumi di spinta nel relitto mediante l’installazione di opportuni airbag e la resa stagna di alcuni compartimenti, in modo da permettere la successiva rimozione degli sponsons, che avverrà seguendo opportune procedure di scollegamento degli stessi. Sarà prevista, inoltre, l’attività di pulizia delle cambuse e delle celle frigo presenti al ponte n°0. Completate le operazioni elencate sopra, si procederà al rimorchio del relitto nel Bacino di Carenaggio n°4.
- FASE 4: Saranno eseguite tutte le operazioni da effettuare in ambiente segregato e asciutto all’interno del Bacino di Carenaggio n°4, fino allo smantellamento completo del relitto. Per garantire la corretta gestione delle acque, verrà utilizzato il Bacino di Carenaggio n°5 per la caratterizzazione ed eventuale trattamento dei reflui. Nel Bacino n°4 sono previste le operazioni di rimozione degli allestimenti interni, la pulizia delle aree e la demolizione finale di tutte le strutture. La fase 4 si concluderà con le attività di gestione dei materiali, trasporto e smaltimento/recupero dei materiali di risulta.
Misure di tutela ambientale
La priorità del progetto è la sicurezza e la minimizzazione dell’impatto ambientale tramite misure di tutela dell’ambiente all’avanguardia. Durante le attività di smantellamento e riciclo del relitto si procederà al monitoraggio di aria, rumore, acque marine e sedimenti e saranno eseguite delle analisi preliminari per verificare lo stato attuale dei luoghi.
Il monitoraggio dell’aria si renderà necessario in particolar modo durante le lavorazioni meccaniche di demolizione. Verranno perciò installate delle centraline di controllo della qualità dell’aria presso più stazioni di monitoraggio, la cui ubicazione sarà concordata con le Autorità competenti.
Per il rumore, verranno effettuate delle campagne di misura del clima acustico, tramite l’individuazione di recettori presso le aree di lavoro e le aree urbane adiacenti al cantiere.
Durante le attività che verranno effettuate con il relitto in ormeggio in banchina, si prevede inoltre il monitoraggio dell’acqua e dei sedimenti marini al fine di verificare l’eventuale presenza di sostanze contaminanti.
Barriere di contenimento Prima dell’inizio delle operazioni verrà installata intorno al relitto una barriera di contenimento, sia presso la Diga Foranea del Porto di Voltri, sia presso il Molo Ex Superbacino. Questo tipo di barriera è progettata per limitare la dispersione e quindi contenere eventuali rilasci. La barriera è composta da una parte galleggiante, per il contenimento di schiume, olii o altre sostanze galleggianti, e da una parte immersa fino al fondale, che massimizza il contenimento di eventuali sospensioni in acqua.
Al fine di evitare una bassa ossigenazione dell’acqua all’interno delle barriere, sarà installato un sistema di ossigenazione dell’acqua (con aria ambiente) che sarà operativo durante le fasi di alleggerimento e smantellamento.
Servizio di assistenza subacquea
Sia presso il sito di Genova Voltri che presso il Molo Ex Superbacino, sarà previsto un servizio di sommozzatori in possesso di tutti i requisiti necessari. Inoltre, in caso di particolari necessità, sarà previsto l’utilizzo di apparecchiature ROV (veicoli sottomarini a comando remoto), progettate e realizzate da Saipem.
Unità di pronto intervento ambientale “Oil Spill Response” Unità di intervento multidisciplinari specializzate in attività antincendio e pronto intervento ambientale saranno a disposizione 24 ore su 24 per garantire un supporto immediato in caso di necessità (es. rimozione eventuali spill).
Sistemi di abbattimento di eventuali effluenti gassosi
Nelle aree di lavoro è previsto l’utilizzo localizzato di sistemi di abbattimento di eventuali effluenti gassosi mediante filtri a carboni attivi. La struttura microporosa dei filtri consentirà di trattenere i VOC (composti organici volatili) e le molecole corrosive e odorose che potrebbero liberarsi durante le attività di pulizia e vuotamento delle celle frigo e dei magazzini.
Sistema di deodorizzazione
È previsto l’utilizzo di un sistema per la vaporizzazione di prodotti deodorizzanti al fine di minimizzare i cattivi odori. Tale sistema può garantire anche un raggio dell’ordine delle decine di metri.
Impianto di trattamento acque industriali a servizio dei bacini di carenaggio
Il Porto di Genova è attrezzato con un impianto di trattamento di acque industriali, direttamente connesso ai Bacini di Carenaggio n°4 e n°5 (Aut n. 5341/10 – rilasciata dalla Provincia di Genova). Tale impianto sarà utilizzato durante la Fase 4 delle attività di smantellamento ed è composto da due linee con una capacità di trattamento di circa 350 m3/ora. L’impianto opera attraverso le fasi di disoleazione, dosaggio di reagenti, sedimentazione e filtrazione.
Saipem e San Giorgio del Porto
La collaborazione tra Saipem e San Giorgio del Porto nasce nel settembre 2012 quando le società siglano un accordo con l’obiettivo di essere presenti anche nel settore della demolizione navale controllata o “Green ship dismantling”. La solidità tecnico-finanziaria del binomio Saipem–San Giorgio del Porto rappresenta un’importante garanzia per il progetto.
Saipem attraverso le sue forti competenze tecnico-gestionali è in grado di assicurare la cura della componente ambientale dei progetti di smantellamento che comprende i monitoraggi, le misure di tutela ambientale, il servizio di oil spill response, la bonifica di aree ed impianti oltre allo smaltimento e recupero dei rifiuti.
San Giorgio del Porto dispone, in concessione, di importanti asset portuali a Genova e Marsiglia che possono essere utilizzati per eseguire tutte le attività di demolizione e recupero delle navi. Ha inoltre ricevuto l’Autorizzazione Integrata Ambientale per le attività di progetto ed è stata iscritta al numero 1 dell’Albo Speciale delle Imprese di Demolizione Navale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Le società inoltre possiedono tutte le certificazioni ed autorizzazioni per i Sistemi di Gestione della Qualità, Sicurezza ed Ambiente (9000 / 14000 / 18000). Il Porto di Genova è l’unica struttura portuale attrezzata con impianto di trattamento acque dedicato nel Mediterraneo e dispone del primo cantiere in Italia ad aver ottenuto la certificazione ISO 30000:2009 per la gestione dei processi di smantellamento e riciclo delle navi non più in esercizio (Ship Recycling Management).
Il riciclaggio delle navi è diventato un tema di forte interesse internazionale con l’adozione in sede IMO (International Maritime Organization) della Convenzione internazionale di Hong Kong del 2009, sul riciclaggio sicuro ed ecologico delle navi. La Convenzione entrerà in vigore dopo la ratifica da parte di almeno quindici stati la cui flotta mercantile rappresenta almeno il 40% della stazza lorda della flotta mercantile mondiale. L’Italia è una delle prime cinque nazioni ad avere già firmato la Convenzione.
di Laura Veneri